Quando ti muore un cane

Quando ti muore un cane ci sono strade che cambi, posti in cui non vuoi più andare e vivi la vita in la minore: sorridi, ma non ridi più. Senti i suoi passi di notte, ti imbamboli ai semafori accarezzando il sedile dove si sedeva lui e parli con tutte le fontanelle che incontri per strada… vuoi bere?

Quando ti muore un cane però non hai diritto al lutto, piangi di nascosto e t’inventi un sorriso di circostanza se ti chiedono come stai. Come sto? Sto! Sto senza un pezzo di cuore, senza un pezzo di me, senza un pezzo di vita.

"Ma non esagerare, fattene una ragione!", in fondo ha avuto tanto amore. Tutto maledettamente razionale, ma tu ti senti sprofondare in un abisso senza fine e non lo puoi nemmeno raccontare. Perché era solo un cane! E ti senti pure quasi in colpa per questo insopportabile dolore.

E ti sembra tutto irreale, assurdo, impossibile, un incubo! Solo un bruttissimo incubo dal quale ti sveglierai, e lui sarà lì a leccarti le mani ed a romperti le scatole come tutte le sante mattine. Ma lui non c’è. Non c’è più. E’ morto! E quando ti muore un cane la verità è che manco riesci a dirlo che è morto, perché con lui se n’è andato anche un po’ di te.

Dopo aver trascorso un po’ di tempo con un cane non sarete più gli stessi, niente sarà più come prima. Diventerete uomini e donne migliori con un’anima scodinzolante e un cuore randagio, di quelli che proveranno sempre a credere nell’amore e che in pochi, davvero in pochi, sapranno capire.
                                      (di Barbara Leone)