Il sondaggio sulle aggressioni


Il nostro sondaggio è stato sottoposto a un campione di 1000 persone, una popolazione eterogenea distribuita su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di raccogliere informazioni sulle dinamiche delle aggressioni, sulle dimensioni dei cani vittima e dei cani aggressori e sui danni subiti da cani aggrediti e dai proprietari.

Dai dati raccolti finora, emergono delle criticità dovute alla scarsa osservanza delle normative. I cani aggressori sono sempre cani di proprietà: soltanto nel 2% dei casi le aggressioni sono ad opera di cani randagi.

I cani vittime sono per la maggior parte cani di piccola taglia, mentre più della metà dei cani aggressori è di taglia grande.
Un dato da sottolineare è la bassa percentuale dei proprietari che denunciano l'aggressione: solo nel 25% dei casi si segnala l'accaduto alle autorità competenti.

Anche chi non ha mai subito una aggressione...


Anche chi non ha mai subito un'aggressione teme per la sicurezza propria e del proprio cane durante quella che dovrebbe essere una semplice passeggiata. Il 93% degli intervistati riferisce di incontrare cani non custoditi durante la passeggiata.

Oltre la metà degli intervistati si sente in pericolo in luoghi pubblici frequentati abitualmente. I proprietari e i conduttori temono di essere aggrediti e di non riuscire a proteggere il proprio cane; di incontrare cani incustoditi, senza guinzaglio e senza conduttore nelle vicinanze; infine, si ha paura di incontrare persone incapaci o inadatte alla gestione e al controllo del cane che conducono al guinzaglio.

I risultati del sondaggio fotografano una realtà molto chiara: in Italia esiste una desolante mancanza di rispetto delle regole che, unita a una buona dose di superficialità, molto spesso porta a conseguenze catastrofiche.

Esiste chiaramente il problema di una scarsa o inesistente cultura cinofila, oltre che della scarsa conoscenza e osservanza delle normative vigenti.